L’ARTE PER LA CURA DEL DISAGIO PSICHICO
Andare al museo, visitare le mostre, partecipare ai concerti: sono tutte attività che hanno a che fare con i circuiti neurotrofici che sostengono la salute del cervello e bloccano l’attività nociva dei mediatori dell’infiammazione, in particolare del cortisolo che “fa danni” quando siamo sotto stress. È chiaro che non si guarisce andando semplicemente ad una mostra, ma sicuramente muoversi e ammirare un’opera d’arte, un paesaggio, la natura può aiutare a sentirsi meglio, a mettere da parte le sofferenze psico-fisiche per focalizzarci sulla bellezza e godere delle sue proprietà calmanti.
LA BELLEZZA: VEICOLO SOSTENIBILE DEL BENESSERE
La bellezza non è un’idea, ma una esperienza, uno spazio energetico in cui entrare. La bellezza va intesa come pratica, come cura delle persone, delle relazioni, dei luoghi e della comunità, come benessere e qualità della vita, come strumento di welfare sociale e culturale. L’approccio che pone la bellezza, l’arte e la cultura come veicolo del benessere è un’alternativa praticabile ed efficace anche per la sostenibilità e la prevenzione dei costi sociali. Infatti, investire nella bellezza a vari livelli comporta persino un risparmio economico: da alcuni studi, addirittura, emerge che in Svezia si è avuta una riduzione dei costi sanitari del 5%.
IL PROGETTO A NAPOLI: OLTRE I PASSI. ESPERIENZE IN CAMMINO
Ed è Napoli che nasce I Per-Corsi della Mente Un progetto che pone al centro del suo lavoro l’arte, la cultura e la natura come “cura”, come “terapia”, favorendo il processo dinamico del cambiamento. Prevede un programma strutturato di visite guidate per i siti di interesse culturale nella Città di Napoli, grazie al supporto del Comune di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli e agli operatori e ai volontari dell’Associazione Onlus Il Cammino nel Sole.
«Le nostre attività culturali», sostiene la Dr.ssa Francesca Palladino, ideatrice del progetto I Per-Corsi della Mente e Presidente dell’Associazione Il Cammino nel Sole, «vogliono essere un luogo d’incontro fra esperienze di vita, comprese quelle marcate dalle fragilità; nell’incontro con la gente si frantuma lo stigma che spesso marchia i pazienti psichiatrici. Ogni volta che ciascuno di loro entra in un sito di interesse culturale e/o naturalistico non si sente un malato, ma una persona. Si crea un dialogo tra le diversità, un arricchimento reciproco, superando la paura dell’altro nei confronti del disagio mentale».
Le attività e gli interventi con forti legami culturali e sociali con il territorio risultano, ad oggi, essere gli strumenti più incisivi per allontanare i pazienti dal rischio di cronicità, poiché incidono in termini positivi sull’acquisizione di abilità sociali e personali e sul miglioramento delle capacità residue. L’esperienza culturale che proponiamo, mette in moto sia elementi cognitivi che affettivi: i frammenti biografici che riaffiorano dalle visite guidate, costruiscono un percorso narrativo e ricostruiscono una trama di significati attraverso la rivivificazione del passato che si attualizza. L’arte si rivela “contenitore” di sensazioni e pensieri.
«Viviamo in un’epoca in cui lo spazio cittadino è sempre meno favorevole alle relazioni, difficile da penetrare e comprendere, caratterizzato da contesti in cui le diversità culturali, il disagio sociale, l’emergere di nuovi malesseri e malattie pongono nuove domande di benessere, che stentano ad essere soddisfatte con approcci settoriali di tipo tradizionale», conclude la Dr.ssa Palladino.
"Da questa crisi odierna, in cui il passato è rimosso e il futuro è sentito come minaccia, non si esce se non per due vie: la bellezza e la tenerezza." (Ermes Ronchi)