Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza
Ancora invisibili, in cinque anni in Italia la percentuale di giovani tra i 15 e i 24 anni che deve occuparsi di un familiare è raddoppiata, salendo al 6,6%, che significa circa 400mila ragazzi.
Quando in una famiglia un componente ha una fragilità psichica o fisica, gli impatti del prendersi cura ricadono su tutti i membri, inclusi i più giovani.
I giovani caregiver sono adolescenti o ragazzi che si trovano a dover gestire in termini di cura, materialmente ed emotivamente, un familiare che soffre, ad esempio, di una malattia fisica o psichica, con una disabilità o una dipendenza, caricandosi una responsabilità tutta adulta. Sono quotidianamente sottoposti a uno stress intenso e prolungato, che incide sulla loro qualità di vita e sulla loro salute, sia fisica sia mentale.
Prendersi cura di un familiare di per sé non è facile, ma per un giovane caregiver l’equilibrio psico-fisico e il benessere personale subiscono un impatto molto più significativo, in termini di ripercussione sulla vita sociale e relazionale; sul rendimento scolastico e/o professionale e su uno sviluppo psicologico sano.
Questi giovani crescono in modo diverso dai loro coetanei: la figura del genitore di riferimento viene meno e in un'età che, sotto la spinta di leggerezza, desideri e curiosità, dovrebbe essere caratterizzata dall'esplorazione del mondo circostante e dal proprio spazio identitario e psichico interiore, il bisogno di cura viene sovrastato dal compito di cura.
L' “adultizzarsi” genera nei giovani caregiver sentimenti di frustrazione, sovraccarico emotivo, rabbia, stress, senso di inadeguatezza e chiusura. Infatti la vergogna li spinge, spesso, a non raccontarsi all'altro, a tenere tutto il carico per sé, a non invitare nessuno a casa, a non uscire con gli amici Sono ragazzi che a volte vengono bullizzati e che abbandonano la scuola o perdono l’anno scolastico, perché magari la scuola non è a conoscenza di questa situazione.
Diventa un'impresa far conciliare il tempo per la cura e l'assistenza al genitore con disabilità con il tempo per la scuola, per il tempo libero, per lo sport e i per i momenti di socialità e spesso la rinuncia a se stessi diventa l'unica strada percorribile.
Il Regno Unito è l’unico Paese oggetto ad avere una legislazione specifica sui giovani caregiver che impone alle autorità locali di adottare delle misure per identificate questi ragazzi, valutarne i bisogni e capire come i compiti di assistenza impattino sulla loro salute psico fisica. La legislazione svedese rappresenta invece una sorta di via di mezzo tra un approccio specifico e uno non specifico poiché pur non riferendosi ai giovani caregiver, riconosce a tutti i bambini con genitori malati, disabili o con dipendenze, il diritto di ricevere consigli, supporto e informazioni sulle patologie dei genitori. In Italia, così come in Svizzera, Olanda e Slovenia, esiste una legislazione non specifica che tutela i minori – in generale – in ambito socio-sanitario, sul diritto all’infanzia, sulla famiglia e sull'istruzione.
Tuttavia negli ultimi cinque anni la situazione nel nostro Paese è migliorata: numerosi sono gli interventi di organizzazioni ed associazioni per i giovani caregiver che si impegnano a sensibilizzare insegnanti, operatori sociali e cittadini sul tema. Di rilevanza nazionale e non solo è l'associazione Comip ( Children Of Mentally Ill Parents) la prima in Italia creata da figli di genitori con un disturbo mentale, che sono stati da ragazzini i caregiver dei propri genitori.
Crediamo che la strada per alleggerire il carico emotivo, psicologico e fisico dei giovani caregiver e per prevenire il loro conseguente isolamento sia mantenere un'attenzione viva sul tema nella popolazione e sensibilizzare e formare operatori, insegnanti, famiglie e istituzioni, affinché adottino modelli di intervento specifici. Intendiamo, invece, dire ai giovani che si prendono cura di un familiare: condividete il dramma che vi vive dentro!!
Young Caregiver: the Invisible Drama
World Day for Children and Adolescents
Still invisible, in five years in Italy the percentage of young people between 15 and 24 who must take care of a family member has doubled, rising to 6.6%, which means about 400,000 guys.
When a member of a family has a mental or physical fragility, the impacts of caring fall on all members, including the youngest.
Young caregivers are adolescents or guys who have to manage in terms of care, materially and emotionally, a family member suffering from, for example, a physical or mental illness, with a disability or an addiction, taking on an adult responsibility. They are subjected to intense and prolonged stress on a daily basis, which affects their quality of life and their health, both physically and mentally.
Caring for a family member is not easy in itself, but for a young caregiver the psycho-physical balance and personal well-being have a much more significant impact, in terms of social and relational life; on academic and/or professional performance and healthy psychological development.
These young people grow up differently from their peers: the figure of the parent of reference is lost and in an age that, under the pressure of lightness, desires and curiosity, should be characterized by the exploration of the surrounding world and its own inner identity and psychic space, the need for care is overshadowed by the task of care.
The "becoming adults" generates feelings of frustration, emotional overload, anger, stress, inadequacy and closure in young caregivers. Indeed, shame often leads them to not tell each other, to keep all the load for themselves, not to invite anyone home, not to go out with friends. They are guys who sometimes get bullied and drop out of school or miss their school year, because the school may not be aware of this situation.
It becomes a task to combine time spent caring for and assisting the parent with disabilities with time spent in school, leisure, sport and social activities, and often self-sacrifice is the only way forward.
The UK is the only country to have specific legislation on young caregivers requiring local authorities to take measures to identify these guys, assess their needs and understand how care tasks impact on their mental and physical health. Swedish legislation is a kind of middle ground between a specific and a non-specific approach, since it does not refer to young caregivers but recognises the right of all children with sick, disabled or addicted parents to receive advice, support and information on parental diseases. In Italy, as well as in Switzerland, Netherlands and Slovenia, there is no specific legislation protecting children - in general - in the field of social health, the right to childhood, the family and education.
However, in the last five years the situation in our country has improved: there are several interventions by organizations and associations for young caregivers who are committed to raising awareness among teachers, social workers and citizens on the subject. Of national importance and not only is the association Comip (Children Of Mentally Ill Parents) the first in Italy created by children of parents with a mental disorder, who were as children the caregivers of their parents.
We believe that the way to lighten the emotional, psychological and physical burden of young caregivers and to prevent their consequent isolation is to keep a lively attention on the issue in the population and sensitize and train operators, teachers, families and institutions, to adopt specific intervention models. We mean, instead, to say to the young people who care for a family member: share the drama that lives inside you!